Negli USA la Corte suprema ha deciso: il blocco di TikTok slitta alla prossima settimana. Sospeso il ban voluto dal presidente Trump.
In un’epoca in cui le guerre fredde si “combattono” via social e tramite app, la Corte suprema degli Stati Uniti ha impugnato il ban deciso da Trump contro TikTok e WaChat.
Le due app cinesi erano state messe al bando dal presidente degli Stati Uniti, secondo il quale il social network e il servizio di messaggistica di Pechino violerebbero la sicurezza pubblica degli utenti. Il ban sarebbe dovuto scattare tra stasera e domani, ma la Corte degli Stati Uniti ha deciso per uno slittamento dello stesso.
La decisione dopo che in Cina avevano minacciato il blocco dei dispositivi Apple.
Blocco USA su TikTok e WeChat: a rischio 100 milioni di account
Non solo il brand della Mela morsicata, ma anche altri giganti a stelle e strisce come Boeing, Cisco e FedEx rischiavano di essere boicottate in Cina. A Pechino queste aziende sarebbero entrate nell’elenco di società straniere considerate pericolose o potenzialmente pericolose per la sicurezza del Paese.
Il tutto a risposta del ban deciso nei giorni scorsi da Trump contro TikTok e WeChat, app cinesi ma che ultimamente stanno spopolando in tutto il mondo, compresi gli Stati Uniti.
Anche per questo clima di guerra fredda virtuale il giudice della Corte Suprema Laurel Beeler ha ordinato tramite un’ingiunzione preliminare lo slittamento del ban nei confronti del social network e del servizio di messaggistica cinesi.
Solamente un rinvio quindi, non un annullamento, che mantiene aperta la partita in gioco. In caso di conferma del ban comunque entrambe le applicazioni continueranno a funzionare fino al 12 novembre per i quasi cento milioni di utenti iscritti sulle due piattaforme.
Da qui alla prossima settimana, comunque, non sorprenderebbe se ci fossero nuovi colpi di scena.
