Il 12 settembre 1990 la Germania firmò il trattato che tornò a vederla unita: qualcuno, però, definì quel periodo come “fine della storia”.
Era il 12 settembre 1990. 30 anni fa la Germania, assieme ad altre nazioni, si apprestava a firmare un trattato che venne definito a dir poco storico, ove, la stessa nazione tedesca si apprestava a tornare unita. Fu negoziato il famoso Trattato sullo Stato finale della Germania a cui aderirono la Repubblica Federale di Germania e la Repubblica Democratica Tedesca da un parte. Mentre dall’altra parte c’erano le quattro potenze che si erano spartite, dopo l’esodo della Seconda Guerra Mondiale, la stessa Germania. Le quattro nazioni erano: Francia, Regno Unito, Stati Uniti d’America e Unione Sovietica. Nel 2011 l’UNESCO ha inserito il testo del trattato tra le memorie del mondo. Un testo che per alcuni ha combaciato con la “fine della storia”.
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Il 12 settembre 1990: la Germania torna unita grazie al trattato, per altri è un processo più complicato
A definire questo periodo con il nome “fine della storia” fu il politologo Francis Fukuyama. Tutto parte dalla caduta del muro di Berlino, avvenuta l’anno prima. Si rompono gli indugi, il muro crolla, i tedeschi tornano ad abbracciarsi in una valle di lacrime e dopo tanta sofferenza inflitta da un folle di nome Adolf Hitler, che voleva conquistare, a forza di torture, massacri e crimini contro l’umanità, l’intero mondo.
Ma concentriamoci sulla frase “fine della storia” che, se vorrete, potrete approfondire in tanti dei suoi scritti. Parliamo, come detto poc’anzi, del politologo Francis Fukuyama. Quest’ultimo, con il concetto espresso dalla suddetta frase, espresse un parere forte e chiaro: il processo di evoluzione sociale, economica e politica dell’umanità avrebbe raggiunto il suo massimo nel XX secolo. Punto cruciale a partire dal quale si apre una fase di conclusione della storia in quanto tale. Il concetto è sviluppato nel saggio del 1992, The End of History and the Last Man. Ora, non possiamo di certo presentare l’intero saggio. Ma ciò che possiamo domandare a noi stessi è: siamo davvero entrati in un periodo in cui la storia, conosciuta e valutata come abbiamo sempre fatto, è destinata a terminare, per far spazio a una nuova era?
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