Era l’11 settembre del 2001 e il mondo si fermava a causa del crollo delle Torri Gemelle: a distanza di 19 anni dall’attentato parla il CNDDU.
Il mondo si fermò, qualcuno disse “per sempre”. Tanti erano giovani, altri un po’ più adulti, altri ancora se ne sono andati per sempre. Oggi, 11 settembre 2020, ricorre una data importante, quanto orribile: il crollo delle Torri Gemelle di New York a causa di un’attentato terroristico. Molti dicono che da quel giorno il mondo è totalmente cambiato. Un fatto che ha plasmato, nel corso degli anni, per modi di fare, di vivere e di scrutare le situazioni, le nostre vite. In quella nefasta mattinata dell’11 settembre, due aeri si schiantarono, a distanza di diciannove minuti (08.44 e 09.03), contro le Twin Towers. Due arei dirottati dai terroristi facenti capo ad Al Qaeda , il gruppo guidato da Osama Bin Laden, portarono con sé la morte di 2.752 persone, tra cui 343 vigili del fuoco e 60 poliziotti.
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11 settembre: nel ricordo del caduta delle torri gemelle, il crollo di un “pezzo di mondo”
Un pezzo di mondo se ne andò per sempre e le nostre vite, soprattutto di noi occidentali, cambiarono per sempre. A distanza di 19 anni, nel ricordo di questo tragico capitolo capitato agli inizi del terzo millennio, ha preso parola il CNDDU (Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina Umani). L’organizzazione, proprio durante questa giornata, intende ricordare e sottolineare, ancora una volta, la necessità di portare avanti una linea comune, costante e del tutto efficace. Una lotta, quella al terrorismo, che non deve cessare d’esistere, o magari, dare per scontato che sia finita.
Per fare questo, il suddetto Coordinamento, chiede, anzi quasi impone, un taglio netto verso quei canali che finanziano Al Qaeda. Un rapporto, quello del Terrorist Financing, che ha posto l’attenzione su vecchie e nuove tecnologie: siti web, banche e istituzione finanziarie che arricchiscono le tasche dei terroristi, già pregne di soldi sporchi. Per il CNDDU, ora, come prima e sempre di più, guardando al futuro, si devono trovare forme di governo internazionali pronte a sostenere e promuovere una linea che punti al bene comune e globale, superando gli egoismi delle singole nazionali, che altro non fanno se non di far proliferare, spesso anche indisturbate, organizzazione terroristiche.
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