Assegno unico ai figli, la misura è stata approvata dalla Camera e ora si attende il via libera del Senato, ma restano dubbi sui fondi
Assegno figli a carico, si parte da gennaio con un’erogazione per ogni figlio minore, ma non solo: dal settimo mese di gravidanza fino ai ventuno anni d’età e non solo per i lavoratori dipendenti. Nelle misura rientrano anche i liberi professionisti, gli autonomi e i disoccupati.
Il disegno di legge ha incassato l’ok dalla Camera dei Deputati lo scorso 21 luglio con il sì trasversale tra maggioranza e opposizione. Ora il testo passa al vaglio del Senato, ma restano dubbi sulle coperture finanziarie di una legge che sarebbe fondamentale per le famiglie italiane.
L’operazione dovrebbe costare quasi 26 miliardi di euro e attualmente mancherebbero 10 miliardi che il governo sta cercando per portare a compimento l’iter delle legge.
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L’assegno figli a carico è un importo mensile per ogni figlio che consisterà in erogazione di denaro o credito d’imposta. Si potrà beneficiarne fino ai 21 anni di età ma sarà diverso nella consistenza perché per i figli minorenni dovrebbe essere maggiore. Dopo i diciotto anni potrà essere assegnato direttamente al figlio.
Potranno usufruire anche i cittadini comunitari ex extracomunitari che sono residenti in Italia e pertanto sono soggetti al pagamento d’imposta.
Gli assegni ovviamente non saranno uguali per tutti ma si terrà conto della situazione economica in base all’Isee e chi già percepisce il Reddito di cittadinanza potrà beneficiare anche di questa nuova misura.
Con l’introduzione di questa importante novità, dovrebbero essere man mano ridotti fino a scomparire le detrazioni Irpef per ogni figlio a carico e gli assegni al nucleo familiare.
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