A Lesbo un grande incendio è divampato nel campo profughi più grande d’Europa. Oltre 12 mila persone in fuga, tra questi anche possibili positivi al Covid.
Nella notte è divampato sull’isola di Lesbo, in Grecia, un vasto incendio che ha colpito (e sta colpendo) il più grande campo profughi d’Europa. Sono oltre 12 mila le persone in fuga, alcune di loro erano in isolamento per essere risultate positive al Covid. Emergenza vera sull’isola greca che già da qualche giorno era tornata a rispettare il lockdown per i troppi casi di Coronavirus registrati sul territorio. In un primo momento sembrava che il fuoco fosse stato appiccato per protesta al nuovo lockdown, ipotesi poi smentita dalle forze dell’ordine locali. In migliaia però fuggono dal campo profughi (che ospita persone 4 volte tanto la capienza massima) dove nei giorni scorsi erano stati individuati 35 positivi al Covid.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Covid, i dati dell’ultimo bollettino italiano
Lesbo, incendio al campo profughi di Moria divampato in più punti
Fanno sapere le autorità locali che il l’incendio al campo profughi di Moria, questa la zona interessata dell’isola di Lesbo, è divampato in più punti. Ecco perché la prima ipotesi aveva parlato di fuoco appiccato intenzionalmente, forse per protesta contro le recenti restrizioni anti Covid alle quali è stata sottoposta la popolazione. Eventualità, almeno per ora, scartata però dalla polizia.
Fatto sta che migliaia di profughi sono in fuga, e molti altri sono controllati a fatica dalle forze dell’ordine. Come riferisce il sindaco locale ci sono più di 12.000 migranti sorvegliati dalla polizia su un’autostrada. Il rischio di contagio Covid è molto alto, dopo che un immigrato somalo era risultato positivo nei giorni scorsi.
Già nello scorso marzo si era verificato un incendio nello stesso campo profughi, portando alla morte di una bimba di sei anni.
La situazione è in continuo divenire e aggiornamenti importanti sono attesi da Lesbo nelle prossime ore.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Le ultime sulle condizioni di Berlusconi