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77 anni di Roger Waters: quel litigio (nascosto) che creò un capolavoro

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Redazione

Roger Waters spegne ben 77 candeline e si avvicina alla grande cifra: anni fa, un litigio (nascosto) diede vita a un grande capolavoro.

Il compleanno, in se per sé, non è qualcosa di straordinario. Gli anni passano, il cervello si atrofizza e tante altre “belle” cose. Ma ciò appena scritto è sempre vero? Alcune volte ci nascondiamo dietro “falsi miti” per giustificare una vita che non ci appartiene più e che, via via, spegnendosi. Non è così per i veri miti. Quando li si chiama così non è solamente per idolatrarli (anzi, qui non di certo), ma per coloro che della propria vita, con grinta e tenacia, hanno fatto un capolavoro. Così, oggi, facciamo gli auguri a un “mostro sacro” della musica internazionale: Roger Waters. L’ex cantante e bassista dei Pink Floyd compie 77 anni. Negli ultimi tempi non ha smesso di stupire, soprattutto al di fuori della musica. Lotte contro la discriminazione razziale, contro chi si scaglia sul “diverso” definendolo uno scarto della società. A favore di un cambio totale nella dinamica ambientale e nel rispetto che concerne tale argomento. Però, la musica… è stata la vera passione di Roger. Una passione che, dopo un intenso e, fino ad oggi nascosto, litigio, generò un vero e proprio capolavoro.

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Roger Waters: gli anni del litigio e dell’inizio del capolavoro assoluto dei Pink Floyd

Roger Waters e Davide Gilmour sul palco (Fonte Facebook)

Quando si pensa, anche per un solo istante, ai nostri miti, si crede possano essere persone che non affrontano difficoltà, che non si affacciano alla vita come noi, che non soffrono. Invece, soprattutto nel campo della musica, i migliori successi arrivano da scontri furiosi, da periodo storici terribili, da chi, non ha paura di scontrarsi per dar vita alla meraviglia, prima in forma e poi in atto.

È il caso di un successo pazzesco, proprio di Roger Waters e degli stessi Pink Floyd: Comfortably Numb. Una canzone che è passata alla storia e che oggi, da coloro che amano perdersi in parole crude ma vere espresse tramite un dialogo tra “diversi”, risuona con grande eco.

Il pezzo in questione, però, prese vita dopo un intenso litigio tra lo stesso Roger Waters e il David Gilmour, chitarrista e cantante del gruppo. I due, nel sud della Francia (posto dove è stato inciso quasi tutto l’album di The Wall), ebbero un acceso diverbio. Insieme, a detta di Roger, avevano creato una traccia ritmica perfetta. Gilmour era d’accordo, finché non la risentì un’ultima volta e decise di aggiungere una nuova traccia di batteria. A quel punto il bassista scoppio in un “No, così la odio”. Andarono avanti a lungo, aggiungendo piccole tracce su tracce, come se si stessero colpendo su un ring durante un incontro. Alla fine ne uscì la canzone perfetta. Si stuzzicavano molto, ma non potevano fare a meno l’uno dell’altro. Uno scontro continuo che portava un’armonia perfetta.

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