Oggi ricorre l’anniversario numero 31 della morte di Gaetano Scirea. Capitano e leggenda della Juventus, campione del mondo 1982, in pochi sanno che fosse tifoso di un’altra squadra
E se una delle più grandi leggende della storia della Juventus fosse, in realtà, tifoso dell’Inter? È la strana storia di Gaetano Scirea, giocatore simbolo dei bianconeri tra gli anni 70 e 80, calciatore, capitano e poi dirigente una volta appesi gli scarpini al chiodo. In pochi però sanno che Scirea, da piccolo, fosse un tifoso dell’Inter, anzi da giovanissimo sembrava quasi tutto apparecchiato per il suo passaggio in nerazzurro. Alla fine la spuntò la Juventus che fece di Scirea capitano e simbolo immortale. Oggi ricorre il trentunesimo anniversario della sua scomparsa, avvenuta per un incidente d’auto in una strada della Polonia.
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Gaetano Scirea: allo stadio con la bandiera dell’Inter
Remembering Gaetano Scirea. Forever in our hearts.https://t.co/OOCF23mZca pic.twitter.com/d7btxYn7ZS
— JuventusFC (@juventusfcen) September 2, 2020
Scirea era figlio di un operaio della Pirelli, viveva alle porte di Milano (Cernusco sul Naviglio) e sin da piccolo dimostrò un’incrollabile fede nerazzurra così come il padre. Vari aneddoti raccontano la presenza a San Siro di un giovane Gaetano Scirea, presente sulle tribune dello stadio milanese con la bandiera dell’Inter. Una fede che sarebbe potuta diventare qualcosa di più, quando agli inizi della sua carriera effettuò anche un provino con la Beneamata. Altri colori nerazzurri, quelli dell’Atalanta, indossò però il futuro capitano della Juventus.
Fu la Dea a metterlo sotto contratto, prima che la Juventus si accorgesse di lui portandolo poi a Torino, dove divenne l’interprete per eccellenza del ruolo del libero. Dopo una carriera in cui ha vinto qualsiasi cosa con la maglia bianconera Scirea divenne dirigente/osservatore del club. Un incidente in Polonia, uno scontro tra l’auto in cui viaggiava e un furgone, gli costò la vita. Era il 3 settembre del 1989.
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