Alle Isole Mauritius va in scena un vero e proprio tragico destino: tre marinai sono morti per salvare un disastro ambientale senza precedenti.
Ricorderemo tutti il disastro ambientale avvenuto, nelle Isole Mauritius, lo scorso 25 luglio quando, a causa di una forte marea, la petroliera MV Wakashio, battente bandiera panamense ma di proprietà giapponese, si era incagliata nei pressi del parco marino di Blue Bay. L’equipaggio si era messo subito in salvo. Dopo poche ore, però, è iniziato il vero disastro ai danni di fauna e flora marina: una lunga scia di petrolio ha iniziato a invadere il paesaggio marino facendo scattare l’allarme per una situazione senza precedenti e che ora inizia a preoccupare di giorno in giorno. Dopo più di un mese, il destino, il caso, o ciò che riteniamo più giusto, è tornato a bussare alle porte. Non è bastato il danno procurato all’ambiente, ora ci sono anche dei morti: esattamente tre mariani impiegati in un’opera di salvataggio.
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Che ci facesse una petroliera così vicina, tanto da incagliarsi, al parco marino di Blue Bay rimane ancora un mistero. E nel mistero, purtroppo, è avvenuta la tragedia. Tre marinai, sopraggiunti per le manovre di bonifica e salvataggio dal disastro ambientale, sono morti, mentre un quarto è disperso. Gli uomini erano a bordo del rimorchiatore per l’operazione, come poc’anzi detto, di bonifica delle acque. Quest’ultimo si è ribaltato durante una delle tante manovre di lavoro.
A bordo c’erano altre quattro persone, impiegate anche loro nel lavoro di bonifica: quest’ultime sono state tratte in salvo. Metà di loro, però, non ha retto all’impatto durante il capovolgimento. Così, oltre al danno ambientale, ora, si aggiungono queste atroci e beffarde morti che non fanno altro che scrivere, ancor di più, una pagina nera nelle Isole Mauritius.
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