A causa della disputa con gli editori sui ricavi pubblicitari Facebook si è detta pronta a interrompere la condivisione di news sulla sua piattaforma.
Un disegno di legge che obbliga i social network a pagare gli editori per i contenuti condivisi sulle loro piattaforme ha generato una clamorosa risposta da parte di Facebook. In un comunicato sul sito la società di Mark Zuckerberg ha detto di essere pronta a interrompere la diffusione delle news sul social network se il disegno di legge sarà approvato. Secondo Facebook la norma preparata dalle autorità australiane è “contro la logica” e basata su una soluzione impraticabile.
La risposta di Facebook – allineata a un’altra recente posizione presa da Google – ha molto attirato l’attenzione dei media. In molti seguono da tempo con interesse la disputa in corso tra le grandi piattaforme di Internet e gli editori. Se la bozza sarà approvata e diventerà legge in Australia, avverte l’azienda, Facebook smetterà di consentire agli editori e alle persone in Australia di condividere notizie locali e internazionali sui loro profili.
La bozza di legge australiana in via di approvazione è il frutto di un’indagine su Facebook e Google condotta nel 2019 dalle autorità garanti della concorrenza nel paese. In base alle loro conclusioni le grandi piattaforme di Internet dovrebbero condividere con gli editori perte dei ricavi pubblicitari derivanti dalla diffusione delle news.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Facebook, smart working prolungato fino a luglio 2021: progresso umano?
Facebook contro il disegno di legge australiano
In mancanza di un accordo tra le parti, inizialmente descritto dal governo australiano come una via da preferire, Facebook vieterà la possibilità di condividere contenuti degli editori. La normativa proposta dalle autorità imporrebbe inoltre a Google e Facebook di fornire agli editori un preavviso delle future modifiche degli algoritmi. E sono anche previste delle sanzioni in caso di mancato rispetto di questo obbligo.
È proprio quest’ultimo punto quello su cui le piattaforme hanno mostrato maggiore disaccordo con le autorità. Secondo Facebook avvisare in anticipo gli editori sulla modifica degli algoritmi darebbe loro un vantaggio competitivo sleale e immotivato. L’azienda ha quindi di fatto confermato l’intenzione di percorrere la strada dello scontro. Ha inoltre fatto notare che la condivisione di news rappresenta soltanto una parte di ciò che gli utenti vedono sui loro feed.