Uno studio governativo ha valutato che, nel peggior scenario possibile, una seconda ondata del coronavirus nel Regno Unito potrebbe causare più di 80mila morti
Gli esperti del comitato Sage hanno stilato un rapporto pubblicato dalla BBC, nel quale hanno elencato le possibili evoluzioni dell’epidemia tra l’autunno e l’inverno. Nel peggior scenario possibile, secondo lo studio governativo, durante il periodo autunnale-invernale potremmo assistere a un picco dei contagi terribile. Il coronavirus nel Regno Unito però non è ancora sfuggito al controllo come nel resto dell’Europa. I numeri sono simili a quelli italiani al momento, e si aggirano sui mille casi al giorno. Secondo tale rapporto la seconda ondata potrebbe causare fino a 85mila morti. In tal caso il governo dovrà far fronte all’emergenza reinserendo le misure restrittive – non necessariamente il lockdown – per limitare i danni. Il rapporto è stato infatti scritto sulla previsione dei metodi attuati finora, che secondo gli esperti sarebbe utile ad arginare i 40% di quanto sarebbe necessario.
POTREBBE INTERSSARTI ANCHE > > > Coronavirus, riapre la scuola: corsi di recupero primo test dopo il lockdown
Lo scenario di una seconda ondata catastrofica da coronavirus nel Regno Unito è possibile, ma non necessariamente destinato a realizzarsi. Questo tipo di rapporti servono soprattutto a mettere in guardia su quello che potrebbe accadere se non si dovesse correre ai ripari. Attualmente però, cresce la preoccupazione anche in vista della riapertura delle scuole, prevista per oggi 1 settembre. in Inghilterra e in tutto il Regno Unito al momento, non si registra l’aumento di contagi che si sta verificando nel resto d’Europa e il governo Boris Johnson ha imposta la quarantena per tutti i cittadini che fanno ritorno da Spagna Francia Austria e Portogallo. Il ritorno dell’autunno preoccupa gli esperti, che nel peggiore dei casi hanno stimato una propagazione dell’epidemia che potrebbe portare il numero dei morti a 85mila. Attualmente le vittime sono 40mila.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE > > Coronavirus in Italia, i dati del Ministero: le differenze da Marzo ad oggi