Neuralink è il nuovo progetto presentato da Elon Musk per stabilire una connessione senza fili tra un computer e un cervello umano.
Elon Musk, CEO di Tesla e SpaceX, ha mostrato i progressi di un suo ambizioso progetto chiamato Neuralink nel corso di una presentazione a San Francisco. È un dispositivo ideato per essere impiantato nel cranio e permettere la connessione senza fili tra cervello umano e computer. In futuro potrebbe contribuire a trattare tramite l’intelligenza artificiale danni cerebrali e altre patologie legate a lesioni a carico del midollo spinale.
Di una prima versione di Neuralink si era già parlato l’anno scorso, quando alcune fotografie avevano mostrato un prototipo del sistema collegato al cervello di un topo tramite cavo USB-C. Stavolta la presentazione ufficiale, che si è svolta in presenza di poche persone (in mascherina) e in diretta streaming mondiale, ha previsto una dimostrazione con tre maialini. L’impianto ha permesso di mostrare l’attività cerebrale degli animali impegnati in diverse azioni.
A differenza del primo modello, più simile a un impianto cocleare, il nuovo Neuralink è un dispositivo poco più grande di una moneta e andrà impiantato nella scatola cranica. Nei piani di Musk l’intervento chirurgico necessario per inserirlo e collegarlo dovrebbe durare meno di un’ora. Sarà possibile eseguirlo in day hospital e senza bisogno di anestesia generale. “È come avere un Fitbit con dei fili corti corti nel cranio”, ha sintetizzato Elon Musk.
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In un futuro non ancora definito Neuralink permetterà di creare una connessione tra l’intelligenza artificiale e le cellule cerebrali attraverso 1024 sottilissimi elettrodi, collegati sullo strato più esterno del cervello. Per il momento il dispositivo dovrebbe ricevere e inviare dati al computer tramite connessione Bluetooth. È però in fase di studio un sistema diverso che possa permettere di trasferire più rapidamente una maggiore quantità di dati.
La prima è più importante applicazione di Neuralink, nelle intenzioni degli sviluppatori, sarà in ambito medico. Sarà di supporto per le persone affette da difetti congeniti o danni dovuti a lesioni cerebrali o del midollo spinale. Potrebbe per esempio aiutare i paraplegici ad affrontare la loro condizione. “Se riesci a percepire ciò che le persone vogliono fare con i loro arti puoi innestare un secondo impianto nel punto in cui si è verificata la lesione spinale e creare una deviazione neurale”, ha spiegato Musk.