Scuola nel caos, particolarmente in tre regioni. In Liguria, Veneto e Campania c’è il rischio che molte cattedre resteranno vuote
Scuola nel caos, rischio cattedre senza docenti in Liguria, Veneto e Campania dove alcuni prof stanno chiedendo ai propri presidi di essere esonerati dall’incarico per motivi di salute. È molta quindi la paura per ciò che potrebbe succedere in autunno e poca, invece, è la fiducia nelle misure anti-covid.
Misure che comunque non sono ancora chiare e che mettono seriamente a rischio l’inizio della scuola con alcuni governatore, come il campano De Luca, che ha detto che è impossibile riaprire in queste condizioni o alcuni sindaci, anche lui campano, Mastella di Benevento, che vorrebbe l’inizio delle regioni non il 14 settembre ma ad ottobre.
Tutto avviene mentre nel paese si litiga ancora sui banchi con le rotelle, il distanziamento in aule e le mascherine durante le lezioni, gli spazi insufficienti e le procedure su come fare in caso di positività di un alunno.
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Tra i vari dubbi e problemi da risolvere, ieri Matteo Salvini ha detto che in parlamento sarà sfiduciata la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, definita incapace.
Il problema dei docenti che potrebbero ottenere l’esonero è serio perché l’età dei professori italiani è elevata (oltre 300 mila su 750 mila di ruolo hanno almeno 55 anni) e com’è noto certe categorie sono più a rischio come gli immunodepressi. I prof in questa condizioni, potrebbero ottenere il certificato di malattia e lasciare quindi libere le cattedre ai supplenti ammesso che vogliano trasferirsi nelle regioni ritenute più a rischio.
In merito ai “lavoratori fragili”, come sarebbero alcuni docenti, il Ministero oggi in una nota ha scritto che “sono in corso specifici approfondimenti”, invitando ad evitare allarmismi perché dalle “verifiche continue di queste ore con i territori non risultano infatti situazioni di criticità”.
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