Sul Referendum riguardante il taglio dei parlamentari interviene anche Luigi Di Maio: parole “d’amore” per il PD di Zingaretti.
Continuano a susseguirsi gli interventi politici in vista del Referendum di settembre. Il 20 e il 21 del prossimo mese gli elettori italiani verranno chiamati a scegliere su un “cavallo di battaglia” della politica del Movimento 5 Stelle: il taglio dei parlamentari. Nella giornata di ieri era intervenuto il segretario del PD, Nicola Zingaretti. Quest’ultimo si è detto convinto dell’accordo stipulato con gli “amici” di Governo. Un accordo arrivato con qualche modifica e che ha reso tutti molto più contenti.
Dopo appena 24 ore interviene anche Luigi Di Maio. L’ex Vicepresidente del Consiglio, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha speso parole “d’amore” in relazione all’accordo raggiunto con gli alleati nel secondo Governo Conte: “Rispettiamo il patto con Zingaretti. Il taglio degli eletti non è antipolitica”. Esordisce così Di Maio. Poi aggiunge: “Sulla legge elettorale noi siamo d’accordo. Il governo l’ho formato io, insieme a Zingaretti. Già all’epoca c’era un patto: far viaggiare le due cose parallelamente. Per noi quel patto va rispettato”.
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Di Maio sul Referendum di settembre: “Se c’è qualcuno che frena, non siamo noi”
Di Maio: «Rispettare il patto con il Pd. Renzi non chiude alla riforma» https://t.co/yJC5c6TfhA
— Corriere della Sera (@Corriere) August 27, 2020
Più che ampliare, Luigi Di Maio si è soffermato sulle parole di Vito Crimi, capo politico del Movimento 5 Stelle. Il ministro degli Affari Esteri ha ribadito che la situazione è chiara a tutti, senza nessun intoppo: “Questa è la nostra posizione da sempre. Ribadita ieri anche da Vito Crimi. È limpida e cristallina. Non so chi debba tirare il freno, ma se c’è qualcuno che effettua questa manovra, non siamo certo noi. Se c’è qualche intoppo, lo si cercasse altrove”.
Poi le ultime parole sul concetto di antipolitica, un avversione ai metodi di questa materia che, a detta di Di Maio, non c’è e non ci sarà in futuro: “Io non vedo questa campagna antipolitica. Le motivazioni del Sì sono talmente tante e concrete da non dover scadere in un approccio antipolitico, che troverei alquanto ingiusto”.
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