Febbre del Nilo, 13 i contagiati nel lodigiano. Il Comune predispone interventi di bonifica e disinfestazione straordinari
La Febbre del Nilo ha già provocato 13 contagiati nel lodigiano. In tempo di Coronavirus, con la zona della bassa Lombardia pesantemente colpita, arriva un nuovo allarme. Al momento sono nove i pazienti ricoverati ancora in ospedale, mentre tre si stanno curando domiciliarmente, proprio come una quarta appena dimessa dal nosocomio del capoluogo. Il Comune, intanto, ha deciso di correre ai ripari dando il via ad una massiccia campagna di bonifica e disinfestazione straordinari, pratiche che si affiancano alla naturale opera eseguita da maggio ad ottobre nei parchi e nelle aree verdi della città. Dall’amministrazione comunale anche piccoli suggerimenti per evitare il proliferarsi dei portatori di questa malattia; ridurre gli innaffiamenti, non far ristagnare l’acqua nelle grondaie ma anche nei sottovasi senza dimenticare di potare l’erba con frequenza.
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La Febbre del Nilo è un virus della stessa famiglia della febbre gialla e si trasmette attraverso la puntura di una zanzara; l’insetto, però, deve avere nelle ghiandole salivari il virus West Nile. La Culex pipiens è la zanzara responsabile della trasmissione del virus che, però, non può essere trasmesso da uomo a uomo. Tra il contagio e la comparsa dei sintomi possono trascorrere fino a 14 giorni ed i sintomi più frequenti sono febbre, vomito, mialgia, occhi arrossati, dolori muscolari ed ingrossamento dei linfonodi con comparsa della febbre. Nei casi più gravi, però, può comparire anche l’encefalite, un’infezione cerebrale.