Dopo la riapertura dei confini tra Serbia e Ungheria ricomincia il traffico di esseri umani nella zona.
La pandemia di coronavirus aveva fermato anche il traffico di esseri umani tra l’Ungheria e la Serbia. I due paesi infatti hanno chiuso i confini a marzo per cercare di frenare la diffusione del virus. Questa decisione aveva anche fermato i trafficanti di esseri umani che in cambio di soldi, circa 4.000 euro, promettono di portare le persone verso i paesi dell’Europa occidentale. Ora però la riapertura dei confini dal 22 maggio scorso ha portato ad una ripresa dell’attività criminale ai confini tra i due paesi. La polizia di frontiera ha già fermato ben 18.000 persone che cercavano di passare il confine dall’inizio dell’anno. I trafficanti arrestati invece sono 207, un numero record per i due paesi.
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Il traffico di esseri umani è una delle più frequenti violazioni dei diritti umani nel mondo. Molte ONG, tra cui anche Save The Children e Unicef, denunciano ormai da anni l’aumento dei casi di tratta anche in Europa. I dati relativi al 2019 sono davvero preoccupanti. Il 23% dei casi di tratta denunciati alle autorità riguardano bambine e ragazze minorenni. Il fine principale della tratta è ancora lo sfruttamento della prostituzione: è questo il motivo per cui le vittime sono prevalentemente donne. La Commissione per i diritti delle donne delle Nazioni Unite ha denunciato nel suo ultimo report l’altissimo rischio di stupro e violenze sessuali che corrono i migranti nel Mediterraneo. Le vittime provengono prevalentemente dalla Nigeria, dall’Albania, dalla Bulgaria e dalla Romania. Per contrastare i fenomeni di tratta di esseri umani in Italia è attivo il numero 800 290 290.
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