L’intervento svolto dall’equipe del policlinico Gemelli di Roma è uno dei primi di questo genere in Italia.
Nuovi passi avanti per la chirurgia in Italia. L’equipe chirurgica del policlinico Gemelli di Roma ha portato a termine con successo un intervento in utero su un feto. L’operazione ha corretto un grave difetto congenito, cioè la spina bifida, operando il bambino alla ventiseiesima settimana di gravidanza. Si tratta del primo intervento del genere al Gemelli e uno dei primi in Italia. La professoressa Lucia Masini ha operato Tommaso – questo il nome del bambino – insieme al collega Marco De Santis: l’anestesia invece è stata curata dal dottor Stefano Catarci. Dopo l’intervento la madre ha portato a termine la gravidanza, conclusa qualche giorno fa. Il bambino ora sta bene ma sarà seguito per anni da un’equipe multidisciplinare per controllare che il suo sviluppo avvenga normalmente.
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L’intervento svolto lo scorso 4 giugno al policlinico Gemelli di Roma ha permesso di correggere un grave difetto congenito noto come spina bifida. Questo genere di malformazione colpisce 1 bambino su 3.000 nati vivi e consiste in uno sviluppo errato della colonna vertebrale. Le vertebre infatti non si saldano correttamente tra loro, causando una fuoriuscita del midollo spinale. La diagnosi è possibile già nelle prime fasi della gravidanza, poiché la colonna vertebrale si sviluppa già attorno alla quarta settimana di gestazione. Nei casi più gravi purtroppo questa malformazione porta alla morte del feto nell’utero. Negli altri casi invece la spina bifida si può correggere con un’operazione chirurgica alla nascita. La ricerca però sta spingendo sempre più verso gli interventi in utero per ridurre al minimo le conseguenze neurologiche sul bambino. Tra le conseguenze più frequenti infatti ci sono paralisi degli arti inferiori e meningiti frequenti.
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