I contributi a fondo perduto sono riconosciuti ai titolari di partite Iva (imprese, società e lavoratori autonomi) che abbiano dovuto fare i conti con un crollo del fatturato nel mese di aprile scorso rispetto a quello dello stesso mese dell’anno precedente.
In particolare il contributo è riconosciuto a coloro i quali abbiano avuto ricavi fino a 5 milioni di euro e che nell’aprile del 2020 abbiano registrato un calo superiore al 33,33% nel fatturato, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Tra gli aventi diritto ci sono anche coloro i quali abbiano intrapreso l’attività successivamente al dicembre 2018 o che abbiano domicilio fiscale/sede operativa nel territorio di Comuni colpiti da eventi calamitosi.
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Contributi a fondo perduto: come si calcolano
Il contributo è calcolato nel suo ammontare applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi relativi al mese di aprile 2020 e l’ammontare di fatturato e corrispettivi di aprile 2019: 20% per i soggetti con ricavi/compensi inferiori a 400 mila euro, 15% per soggetti che abbiano registrato ricavi/compensi tra i 400 mila e 1 milione di euro, 10% per soggetti con ricavi/compensi tra 1 milione e 5 milioni di euro (fonte, Il Messaggero).
Previsti dal decreto anche nuovi fondi a sostegno di turismo, ristorazione e cultura. Disposto uno specifico finanziamento per gli esercizi di ristorazione che abbiano subito una perdita di fatturato da marzo a giugno pari ad almeno il 25% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. Si tratta di fondi che vanno destinati all’acquisto di prodotti di filiere agricole, alimentari e vitivinicole. Altro importante contributo riguarda poi gli esercenti dei centri storici. Gli esercizi che abbiano registrato un calo del fatturato di almeno il 50% rispetto all’anno precedente potranno beneficiare di un contributo a fondo perduto. Stanziati per loro 400 milioni di euro a fondo perduto.
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