Confessa dopo cinque anni ai carabinieri di aver ucciso una donna romena di trent’anni scomparsa a Palermo. Ritrovato il corpo
Confessa dopo cinque anni ai carabinieri di aver ucciso una donna. Così Damiano Torrente, quarantasei anni, è stato arrestato dai carabinieri dai quali si era presentato “per un rimorso di coscienza” per aver ucciso Ruxandra Vesco, una romena di trent’anni scomparsa a Palermo nell’ottobre 2015 e per la quale era stata fatta all’epoca denuncia.
I militari dell’arma hanno subito avviato le ricerche del corpo che secondo l’uomo si trovata al Monte Pellegrino, chiuso in un sacchetto gettato in un dirupo. Giunti sul posto è emerso che purtroppo Torrente non aveva mentito.
L’uomo aveva già avuto in passato seri problemi con la giustizia e proprio nel periodo del lockdown era tornato in libertà. Sposato con un’altra donna, anche lei romena, Torrente era stato arrestato per un caso di stalking.
Ora i carabinieri indagano per ricostruire bene tutto l’accaduto, partendo proprio dalle parole dell’uomo.
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È macabra la storia di Palermo dove un uomo, Damiano Torrente, ha confessato di aver ucciso nell’ottobre del 2015 una cittadina romena, Ruxandra Vesco, e di aver gettato il corpo in un dirupo sul Monte Pellegrino, chiuso in un sacchetto.
Ieri i Vigili del Fuoco e i Ris dei carabinieri hanno trovato quel che resta della donna.
Uscito di carcere da poco, l’uomo frequentava la parrocchia del quartiere Acquasanta. Ha raccontato ai carabinieri che prima di confessare a loro del delitto, lo aveva fatto con il parroco che lo aveva invitato a costituirsi e a raccontare tutto. Queste versione di Torrente è al vaglio dei carabinieri.
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