A causare l’interruzione dei servizi su diversi siti di Canon potrebbe essere un attacco informatico. Circola l’ipotesi del Maze Ransomware.
Da alcune ore il sito americano di Canon, l’azienda giapponese leader nella produzione di fotocamere e videocamere, risulta irraggiungibile. Un avviso informa i naviganti di alcune operazioni di manutenzione in corso e suggerisce di riprovare ad accedere in un altro momento. Il temporaneo disservizio segue di pochi giorni quello occorso il 30 luglio al sito di archiviazione image.canon, che per cinque giorni non ha permesso agli utenti di scaricare fotografie.
La coincidenza ha indotto alcuni siti specializzati a riprendere l’ipotesi formulata nelle ore scorse dal sito Bleeping Computer riguardo a un esteso attacco informatico in corso ai danni di Canon. La tecnica sarebbe quella del cosiddetto ransomware, in questo caso legato al gruppo di hacker Maze. Consiste nella richiesta di pagamento di un riscatto per ottenere le chiavi di decriptazione di tutto il materiale sottratto e cifrato dagli hacker. Si parla di 10TB di dati rubati, incluse informazioni personali degli utenti e numerosi database.
Il sito Bleeping Computer ha pubblicato una porzione di un messaggio che sostiene sia stato recapitato da Maze a Canon nella mattinata del 5 agosto con la richiesta del riscatto. L’azienda giapponese non ha commentato questa notizia né ha confermato l’attacco informatico. Al momento risultano irraggiungibili oltre venti siti legati a domini di proprietà di Canon, tra i quali canoneos.com e consumer.usa.canon.com.
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Non ci sono al momento prove che il presunto attacco informatico sia legato anche al malfunzionamento dei giorni scorsi sul sito image.canon. Il servizio di archiviazione di 10GB di fotografie e video ha smesso di funzionare giovedì scorso ed è tornato parzialmente online martedì. Per cinque giorni ha impedito agli utenti di scaricare le immagini archiviate, consentendo loro di visualizzarne soltanto l’anteprima.
Martedì Canon ha comunicato di aver risolto il problema e riattivato il servizio, ma che alcune foto e video caricate prima del 16 giugno 2020 non risultano ancora scaricabili. Ha aggiunto che altre analisi sono in corso per cercare di adottare delle contromisure.