Di Francesco è il nuovo allenatore del Cagliari: ha firmato un contratto che lo legherà alla società del presidente Giulini fino al 30 giugno del 2022.
L’annuncio era nell’aria, adesso è arrivata anche l’ufficialità. Eusebio Di Francesco è il nuovo allenatore del Cagliari. L’ex tecnico di Sassuolo, Roma e Sampdoria ha raggiunto l’accordo che lo lega alla società del presidente Giulini fino al 30 giugno 2022.
Negli ultimi giorni Di Francesco ha vinto la concorrenza di Fabio Liverani, attualmente alla guida del Lecce, che era stato pure accostato al Cagliari. Dopo un girone di andata esaltante in cui la squadra sarda si era avvicinata addirittura alla zona Champions League, a partire da dicembre c’è stato un crollo nel rendimento. Scivolata pericolosamente in classifica, prima dello stop per l’emergenza coronavirus il presidente Giulini ha esonerato Rolando Maran sostituendolo con Walter Zenga.
I risultati sono repentinamente migliorati, e la squadra rossoblù ha conquistato la salvezza con grande anticipo. Sul piano del gioco non ha però mai entusiasmato- Gli ultimi risultati nuovamente negativi hanno convinto l’ambizioso presidente Giulini a voltare nuovamente pagina.
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Eusebio Di Francesco proverà a rilanciare la sua carriera da allenatore che ha raggiunto il suo culmine nel 2018 con la Roma, quando riuscì a qualificarsi per la semifinale di Champions League. Eliminato poi dal Liverpool, non senza rimpianti. Resterà comunque nella storia la partita di ritorno dei quarti di finale contro il Barcellona. La Roma, dopo avere perso 4-1 al Camp Nou, si qualificò battendo Messi e compagni con un secco 3-0.
Nella scorsa stagione Di Francesco ha invece fallito alla Sampdoria, secondo esonero consecutivo dopo quello di Roma. Una scelta sbagliata la sua, quella di accettare l’incarico di una squadra che negli ultimi anni aveva sempre giocato con un modulo differente dal suo canonico 4-3-3. Se è vero che il Cagliari pure negli ultimi tempi non ha mai adottato questo modulo, rispetto a Ferrero, il presidente Giulini ha più disponibilità economiche per operare sul calciomercato e regalargli quei calciatori in grado di mettere in pratica il bel gioco che lo ha reso famoso ai tempi del Sassuolo.