John Hume, nordirlandese, si è spento all’età di 83 anni. Gli fu assegnato il premio nel 1998. La sua politica fu decisiva per l’accordo del “venerdì santo”
John Hume, uno dei politici più noti e influenti sulla scena politica dell’Irlanda del Nord per oltre un trentennio, è morto oggi all’età di ottantatré anni.
Gli fu assegnato il premio Nober per la Pace nel 1998. La sua politica fu decisiva per l’accordo del “venerdì santo” che pose fine alle ostilità tra i cattolici (come lui) e i protestanti. A dare notizia della sua morte, avvenuta a Deyy, è stata la Bbc online. La causa è stata una breve malattia.
In quell’anno fu lui ad apporre la firma sul trattato per il Partito socialdemocratico e Laburista mentre dall’altra parte, in rappresentanza dei protestanti e del Partito Unionista dell’Ulster, la firma fu di David Trimble. In quell’anno il premio fu assegnato ovviamente anche a Trimble per “il loro impegno nell’accordo di pace per il Nord Irlanda e per il loro sforzo per trovare una soluzione politica”, scrissero all’epoca nella motivazione dell’assegnazione del premio che pacificò una regione che negli anni la guerra aveva provocato molti morti.
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John Hume fu tra i fondatori del Partito Socialdemocratico e Laburista in Irlanda del Nord nel 1970.
Non solo il prestigioso premio per la pace, il più noto al mondo, ma Hume nel corso della sua lunga carriera politica è stato insignito anche di altri prestigiosi premi che hanno sempre come merito la pace, la collaborazione e la cooperazione tra i popoli. Gli furono infatti riconosciuti i premi Martin Luther King (1999) e il Gandhi (2002).
John Hume a avuto a che fare anche con l’Italia. Fu nel 2000 infatti che il sindaco di Palermo Leoluca Orlando (anche oggi in carica) gli conferì la cittadinanza onoraria del capoluogo siciliano.
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