Duro attacco di Antonio Conte dopo la vittoria dell’Inter contro l’Atalanta e ora in casa nerazzurra si fa strada l’ipotesi addio: Allegri e Pochettino tra i possibili sostituti
Un attacco diretto, esplicito, senza alcuna intercessione. Antonio Conte nel post Atalanta-Inter non le ha mandate a dire. Una furia l’allenatore interista contro la società, colpevole di non aver protetto lui e i calciatori nel corso di una stagione lunga e complicata. Ha aspettato il secondo posto, il record di punti da qualche anno a questa parte e la fine del campionato prima di esplodere: “Abbiamo ricevuto palate e palate di cacca e la società ci ha protetto zero” le pesanti parole dell’allenatore salentino. Che poi è andato anche oltre: “Non permetto a nessuno di salire oggi sul carro (chiaro il riferimento a Marotta che poco prima aveva elogiato la squadra, ndr). Chi è stato giù nei momenti difficili, resti giù anche oggi”.
Una furia che sconquassa il mondo Inter a meno di tre giorni dall’appuntamento in Europa League contro il Getafe, ultima opportunità per portare un trofeo a casa in questa particolare stagione. Parole che aprono scenari impensabili fino a qualche mese fa: Conte via dall’Inter ad annata terminata.
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Certo alla proprietà cinese le parole di Antonio Conte non saranno andate giù. Già alcune dichiarazioni post lockdown avevano innervosito Suning, con il presidente Steven Zhang e il gruppo cinese ieri chiamato direttamente in causa (“il proprietario deve decidere se vuole migliorare”) i rapporti non saranno certo migliori. Pensare ad un esonero è difficile per il peso che ha Conte nel progetto nerazzurro e soprattutto per lo stipendio. Però una convivenza deve ripartire da basi diverse altrimenti non è da escludere che lo stesso allenatore dica addio. In quel caso il primo nome per Marotta è Massimiliano Allegri, corteggiato anche dal Psg. Poi tra i ‘liberi’ c’è Pochettino, anche lui con un ingaggio molto importante. Nomi di livello internazionale e con stipendi pesanti: se Suning cambierà dovrà farlo con un esborso economico molto elevato.
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