Serie A 2020-2021, tre ipotesi per l’inizio della prossima stagione: probabile lo slittamento.
I principali quotidiani sportivi di oggi trattano l’argomento dell’inizio del prossimo campionato di Serie A. Date le circostanze, la partenza inizialmente prevista per il 12 settembre è attualmente messa in discussione dai presidenti che chiedono una pausa più estesa. Diverse squadre saranno infatti impegnate nelle coppe europee nel mese di agosto. Per lunedì 3 agosto è prevista una riunione della Lega per approfondire il tema del calendario.
Secondo gli addetti è piuttosto concreta la possibilità che l’inizio della Serie A 2020-2021 slitti al 19 settembre, una settimana più tardi rispetto alla partenza programmata. Lo scarto rispetto al calendario degli altri principali campionati di calcio d’Europa, che cominciano il 12, sarebbe minimo. E ci sarebbe comunque la possibilità di contrarre eventualmente la pausa invernale per accelerare i tempi. Circola infine una terza ipotesi, quella del 26 settembre, che renderebbe tuttavia complicato concludere la stagione nei tempi richiesti dalla Federcalcio.
L’esigenza è quella di non concludere la stagione troppo a ridosso degli Europei di calcio. Un inizio del campionato troppo posticipato lascerebbe alla nazionale di Roberto Mancini poco tempo per la preparazione atletica. Proprio per questo motivo si è molto parlato nei giorni scorsi anche di una possibile modifica regolamentare della formula del campionato.
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La formula alternativa per la Serie A 2020-2021
Per conciliare la richiesta di una partenza ritardata e quella di non compromettere la preparazione dell’Europeo il presidente della FIGC Gabriele Gravina starebbe considerando un’ipotesi molto dibattuta. Per accorciare la stagione in caso di inizio oltre il 19 settembre sarebbe in corso la valutazione dell’introduzione dei playoff e dei playout. Il campionato di Serie A sarebbe in questo caso suddiviso in 5 gironi da 4 squadre o in 2 gironi da 10 squadre.
Questa formula è stata oggetto di contestazioni. Il presidente del Napoli l’ha descritta come un possibile strumento valido per interrompere “la continuità penalizzante degli ultimi 9 anni”, raccogliendo diverse obiezioni a questa dichiarazione. La modifica del formato del campionato attraverso l’introduzione di playoff e playout, scrive la Gazzetta dello Sport, sarebbe inoltre incompatibile con i contratti sui diritti televisivi.