Aurelio De Laurentiis prende di mira una donna rivolgendole una pesante offesa sessista. Imbarazzo totale durante una riunione della Lega di Serie A.
Il calcio è tornato ad essere protagonista nelle giornate estive. Anzi, lo è stato fino a pochi giorni fa e tra poco più di 48 ore calerà il sipario. Un ritorno, forse, a settembre, che ha visto alcuni presidenti scagliarsi contro questa “assurda” (a detta loro) decisione. Uno di questi è Aurelio De Laurentiis, il patron del Napoli. A parte l’essere contrariato sulla nuova scesa in campo, il presidente dei partenopei si è messo in mostra con un fatto, o meglio, una dichiarazione a dir poco brutale. Un’offesa sessista indirizzata direttamente a Viola Fabri, dirigente della Lega di Serie A. Il produttore cinematografico, durante un’accesa discussione sulle competenze in ambito decisionale, si è rivolto in questo modo: “Lei è una incompetente, vada a casa ad accudire i figli”.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Lazio-Brescia 2-0, Immobile ad un passo da Higuain. Le pagelle
Offesa sessista: De Laurentiis “non ricorda”, ma i testimoni sono tanti
Nel capannello dov’è accaduta la pessima scenetta messa in atto da Aurelio De Laurentiis, era presente anche il presidente del collegio dei revisori Giovanni Barbara. Esattamente in piedi, davanti al tavola della presidenza: in un attimo è calato il gelo con annesso silenzio. Nella sala, però, non c’era solamente il presidente del collegio, ma tantissime altre persone: circa 40. Come riferisce l’Ansa, alcune persone “vicine” al presidente del Napoli riportano che quest’ultimo “non ricorda di aver detto nulla di simile”. Un episodio davvero difficile da non ricordare. E nel caso… smentilo a gran voce. Fatto non accaduto.
Il patron della squadra partenopea “non ricorda”, ma intanto i vertici della Lega Serie A, con a capo Luigi De Siervo e Paolo Dal Pino, sono intervenuti redarguendo De Laurentiis. Contestandogli il tono inaccettabile e la gravità della pesante offesa sessista. Offese, ingiurie, insulti che già sono difficili da contrastare, tutti i giorni, in altre sedi. Ora anche il calcio. Un ambiente che purtroppo, e ancora una volta, non riesce a distinguersi su concetti come progresso umano e un sano e rispettoso dialogo tra entrambi i sessi. Pessima figura caro Aurelio.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Reggiana, il calciatore Alessandro Spanò si ritira a 26 anni: vuole studiare