Caso carabinieri di Piacenza, continuano a emergere altre illegalità per i fatti della caserma degli orrori. La testimonianza della ex di Montella
Carabinieri di Piacenza, continuano a emergere fatti orrendi e innumerevoli atti di illegalità legate a quella che è stata ribattezzata la caserma degli orrori per i reati contestati ad alcuni uomini che prestavano servizio nella Levante.
Oggi la Repubblica racconta la testimonianza della ex di Giuseppe Montella, ritenuto il capo. Sandra, è questo il nome di fantasia della donna, dice che fece una una denuncia di stalkining ma che non si sa che fine abbia fatto. Definisce Giuseppe, Falanga e Salvo (tre dei sei arrestati) il “trio delle meraviglie” che stavano sempre insieme e che si sentivano i padroni della città.
Lei è stata una delle donne che ha partecipato alle famose feste che si tenevano in caserma ma dice di non aver mai visto la droga. Ma soprattutto racconta che lei mise a disposizione di Montella il suo bancomat e l’uomo man mano prosciugò.
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Sandra dopo questa storia si fidanza con un’altra persona e lì comincia l’inferno: messaggi anonimi, foto di lei in compagnia del nuovo fidanzato. Lei va a denunciare alla polizia locale e proprio mentre è lì riceve un messaggio da Salvatore Cappellano che le chiede: “Che ci fai lì?”. Tempo dopo Sandra scopre che quella denuncia non è mai partita.
Nel frattempo prosegue l’inchiesta con il PM di Milano Grazia Pradella che ha inviato alcuni atti alla Direzione Distrettuale Antimafia per far luce sui canali di rifornimento della droga e sul traffico nel quale gli stessi carabinieri erano coinvolti. Il traffico di droga, secondo le intercettazioni, porterebbero a rapporti con la ‘ndrangheta.
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