Primo caso di contagio in Corea del Nord, il leader nordcoreano Kim Jong-un ha dichiarato “la massima allerta” per il coronavirus e si prepara a mettere un’intera città in lockdown
La Corea del Nord ha comunicato di aver trovato un primo “caso sospetto” al coronavirus. La KCNA (l’agenzia di stampa governativa) ha reso noto che il sospetto sarebbe un uomo rientrato nel paese lo scorso 19 luglio, proveniente dalla Corea del Sud attraverso la zona demilitarizzata. Kaesong, la città che si trova al confine, è stata posta in lockdown. Kim Jong-un ha dichiarato l’allerta massima per il coronavirus, inoltre il dittatore ha presieduto una riunione d’urgenza del partito comunista nella quale sono stati decisi i criteri per contenere l’epidemia. Sempre l’agenzia di stampa ufficiale ha fatto sapere che l’uomo sospettato è stato messo in quarantena, così come tutte le persone con cui è venuto a contatto.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE > > > Coronavirus, Usa: superati ufficialmente i 4 milioni di contagi
Corea del Nord: Kim dichiara massima allerta per coronavirus
Si era vantato del successo nel contenimento dell’epidemia il leader Kim Jong-un, solo poco tempo fa. Adesso, mentre la città di Keasong è stata messa in lockdown, si cerca di capire come abbia fatto l’uomo a passare inosservato dal confine. Il sospetto positivo avrebbe fatto ritorno in Corea del Nord illegalmente, e ora Kim minaccia punizioni severissime per chi entra clandestinamente nel Paese. Sei mesi fa era stata presa la decisione di sigillare le frontiere, fermando anche i legami commerciali con la Cina. Un focolaio nel paese porterebbe sicuramente grossi disagi a causa del non efficientissimo sistema sanitario. Mentre la Corea del Nord è alle prese con il primo caso sospetto, nel mondo i casi continuano a salire, con un incremento nella sola giornata di oggi di 280.000 positivi. Negli Usa si registrano oltre 60.000 casi, nuovi focolai anche in Europa.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE > > > Seconda ondata Coronavirus, Crisanti:Temo che arrivi già ad agosto