La “Polizia Interpol” è il presunto mittente di un’email usata per compiere una truffa informatica. L’avvertimento della Polizia Postale.
A seguito delle numerose segnalazioni degli utenti sono noti ormai da alcuni mesi i molteplici casi di truffe informatiche opera di ignoti. Il lungo periodo di lockdown determinato dall’emergenza Covid-19 ha notevolmente accresciuto il bacino di utenza potenziale per i malintenzionati in cerca di persone da ingannare su Internet. E uno dei bersagli più frequenti e ambiti è rappresentato proprio dagli utenti meno pratici con i dispositivi tecnologici.
La Polizia Postale ha recentemente segnalato un particolare caso di phishing, una truffa informatica che attribuisce all’INTERPOL la provenienza di un messaggio ingannevole. Si tratta di un’email che in verità non ha niente a che fare con l’Organizzazione internazionale della polizia criminale. Ma la reputazione e la notorietà della sigla è sfruttata dagli autori della truffa per conferire un senso di urgenza e autorevolezza al messaggio.
Il destinatario dell’email fraudolenta è così indotto a prestare più attenzione e a ritenere attendibile il contenuto di quel messaggio. L’oggetto dell’email è “caso penale nr….. Polizia Interpol”. Come spiegato dalla Polizia Postale, contiene un allegato estremamente pericoloso, ingannevolmente descritto come un “rapporto” da scaricare.
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La falsa email dell’INTERPOL, i consigli della Polizia Postale
Scaricare l’allegato della falsa email dell’Interpol, si legge nella nota della Polizia Postale, potrebbe avviare una serie di azioni che porterebbero l’utente a scaricare un virus sul proprio dispositivo. Il software malevolo – un trojan chiamato CryptoLocker – sarebbe in grado di infettare il sistema operativo occultando completamente il contenuto del pc o dello smartphone. Segue in genere da parte dei cybercriminali la richiesta di un pagamento per procedere alla “decriptazione” dei contenuti offuscati.
La Polizia Postale consiglia di non aprire ma gli allegati di email provenienti da mittenti sconosciuti o sospetti, né di cliccare su eventuali link presenti all’interno dell’email stessa. Se il messaggio con oggetto sospetto proviene da un mittente noto al destinatario, meglio contattare quel mittente tramite altri canali e accertarsi che l’email sia autentica.