Una maxi operazione, tra l’Italia e la Svizzera, ha portato all’arresto di ben 75 persone. Il tutto ai danni della ‘Ndrangheta, che operava tra le due nazione in questione.
Maxi-operazione della guardia di finanza italiana in collaborazione con la polizia elvetica. Al centro dell’indagine e degli arresti ci sono ben due nazioni: Italia e Svizzera. La protagonista (se così possiamo definirla) è la ‘Ndrangheta. L’organizzazione criminale operava, attraverso grosse manovre illegali, tra le due nazioni poc’anzi citate. Un’operazione delicata, spalmata su diversi fronti e territori, che, senza la forte collaborazione delle autorità sopra citate, non avrebbe portato al risultato conseguito: ben 75 persone arrestate. Arresti legati ad accuse di vario titolo: reati di associazione mafiosa, associazione dedita al traffico internazionale di droga, riciclaggio, corruzione e altri reati da definire nel corso della giornata. Tutti aggravati dalla finalità mafiosa.
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Settantacinque arresti tra Italia e Svizzera. Un duro colpo, di quelli grossi, che non contemplano errori nel momento di pianificare e poi agire. Indagate anche altre 158 persone, per una maxi-operazione che si prevede possa allargare i suoi “orizzonti indagativi e operativi” nel corso delle prossime ore. All’azione hanno partecipato oltre 700 finanzieri del comando provinciale di Catanzaro e del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (Scico) di Roma. Lavoro supportato, anche e direttamente in prima linea, dalla Polizia giudiziaria federale di Berna. I movimenti, le dinamiche e gli spostamenti illegali, a sfondo mafioso, sono da ricondurre, principalmente, nei confronti di diversi esponenti di famiglie “affermate”. Tutte facenti parte della criminalità organizzata calabrese e operanti, per la maggior parte delle attività mafiose, nel versante che lega il territorio di Lamezia Terme alla provincia di Vibo Valentia.
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