Esonero Conte, clamoroso Zhang: ha in pugno un fascicolo bollente

Esonero Conte, Steven Zhang ha pronto un fascicolo segreto per mandare via il tecnico dopo una sola stagione. Il presidente non gradisce il comportamento del leccese

L’esonero di Conte a fine stagione sembra prendere sempre più piede in casa Inter. Il tecnico continua con i suoi attacchi trasversali a tutti, dirigenza nerazzurra compresa e la cosa non è apprezzata a Nanchino, quartier generale degli Zhang. Il presidente Steven vorrebbe un più basso profilo da parte del suo allenatore e starebbe stilando un dossier in cui racchiudere tutte le dichiarazioni del leccese. Un fascicolo davvero bollente, dove vi sarebbero tutte le prove di un comportamento non appropriato e scorretto nei confronti del club. E’ quanto affermato da Ravezzani in diretta a Radio Punto Nuovo che spiega come la decisione sia stata già presa, con Zhang pronto perfino ad un contenzioso legale.

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Esonero Conte, Zhang contrariato per le lamentele del tecnico. Gli attacchi del leccese in carriera

Esonero Conte, clamoroso Zhang: ha in pugno un fascicolo bollente
Antonio Conte (Getty Images)

Conte sembra abbia fatto perdere la pazienza a Steven Zhang. Gli attacchi sul calendario penalizzante e l’accusa di scarso impegno nelle “sedi diplomatiche” da parte della dirigenza pare sia stata l’ultima goccia, in ordine temporale, che abbia fatto scattare il patron nerazzurro. Già in precedenza i rapporti si erano deteriorati per alcune sue dichiarazioni di scarso impegno alla società, a partire dallo scorso luglio con Lukaku. In più di un’occasione il leccese aveva pungolato i nerazzurri per avere il belga – poi arrivato – e Dzeko per il suo reparto offensivo e non aveva certo smesso di farsi sentire fino al giorno dello sbarco a Milano dell’ex Manchester.

Ed il mercato è stato sempre uno dei crucci dell’allenatore; ruppe con la Juventus proprio per divergenze riguardanti la campagna acquisti. Si dimise perché i bianconeri non gli comprarono i calciatori da lui richiesti. Celebre la frase “Non si può mangiare con 10 euro in un ristorante da 100 euro” pronunciata ai tempi della Juve. Ed anche alla guida della Nazionale ebbe modo di mostrare il suo disappunto, stavolta sulla questione degli stage a campionato in corso. Anche per questo motivo, dopo l’Europeo, tolse il disturbo.

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