Ancora un rinvio da parte della Ue sulle trattative inerenti al Recovery Fund: il premier Conte usa parole molto dure nei confronti di altri Paesi.
Ancora un nulla di fatto. La terza giornata di trattative della Ue si conclude con malcontenti e disappunti generali. Riunioni e incontri andati di scena per tutta la notte senza aver portato, in termini generalisti, nessun buon risultato per l’intera comunità europea a confronto con le diverse nazioni facenti parte della stessa. E quindi avanti con la quarta giornata: tutto rinviato ad oggi, ore 14.00, per nuove consultazioni sui programmi del Recovery Fund. Un tavolo che non vede ottime pietanze, divise, soprattutto secondo voci italiane, non in egual misura, o meglio, con dei vincoli disparitari. Le “voci italiane” sono di massima autorità: a parlare, infatti, è stato proprio il premier in carica Giuseppe Conte.
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Ue, previsto per oggi il quarto incontro: le parole del premier Conte
Ad annunciare il rinvio (quarta giornata di trattative), previsto per oggi alle 14.00, è stato il portavoce del presidente del consiglio europeo Charles Micheal. Quest’ultimo presenterà un nuova proposta formale entro la ripresa dei lavori prevista, poi, per le 16.00 sempre di quest’oggi: sul tavolo 390 miliardi di euro di sovvenzioni, con “diversi sconti” rispetto alla proposta precedente. A parlare, dopo la lunga notte, è stato anche il presidente del consiglio italiano Giuseppe Conte. Il premier in carica, dopo il nuovo stallo, ha dichiarato che l’Italia ha una sua dignità e “non ci faremo piegare”. Parole dure, forti e indirizzare a tutti quei Paesi che vorrebbero, in qualche misura, ridurre il Recovery Fund. Conte sentenzia anche sulla “spartizione della torta” affermando che non si può pretendere di dare a ogni Paese il potere di bloccarne i fondi.
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