Gli Emirati Arabi Uniti in volo verso Marte: lanciata, dopo alcuni rinvii, la prima sonda che proverà ad approdare sul “Pianeta Rosso”.
È di stamane la notizia che gli Emirati Arabi Uniti hanno lanciato (questa volta definitivamente) la loro prima sonda su Marte. Un lancio storico, “in volo” per la prima volta verso il “Pianeta Rosso”. Celebrazioni come il lancio: storiche, per la prima missione interplanetaria intrapresa da un Paese arabo. Festeggiamenti che ritardavano ad arrivare a causa di due lanci “falliti”. In pratica non è stato un vero e proprio fallimento: il maltempo aveva frenato la corsa verso Marte. Si è temporeggiato il giusto, per poi lanciare, definitivamente, la sonda Al-Amal che tradotto in italiano vuol dire “Speranza”, quella che il paese arabo ripone in questa sua prima missione sotto i riflettori mondiali. Riflettori che si spegneranno, o meglio dire accenderanno, nel febbraio del 2021.
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Come poc’anzi detto è a tutti gli effetti un lancio e un volo storico. Si tratta della famosa “prima volta”. Esiste per tutti e in diversi ambiti. Oggi è la volta di un Paese arabo, il primo a intraprendere una missione interplanetaria. Una sonda portata da uno “straniero”: un lanciatore nipponico accorso dal centro spaziale Tanegashima nel sudovest del Giappone. L’uomo è stato accolto come una star internazionale, con un lungo e (quasi) interminabile applauso, tra festeggiamenti e commozioni varie. Un entusiasmo che ha preso piede al Mohammed bin Rashid Space Center (Mbrsc), che ha guidato il piano marziano degli Emirati. Un progetto su cui hanno lavorato circa 450 persone, più della metà delle quali emiratine. L’atterraggio sul Pianeta Rosso da parte della sonda è previsto per febbraio 2021, data in cui ricorre il 50esimo anniversario dell’unificazione degli Emirati Arabi
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