C’è di gran lunga più traffico sui più noti siti porno che su Netflix o Amazon. I numeri in un’analisi di una compagnia di hosting.
Fasthosts è un provider britannico fornitore di servizi di hosting e responsabile della registrazione dei domini UK. I risultati di una sua recente ricerca sul traffico online hanno attirato l’attenzione di molti siti generalisti e avviato una serie di comparazioni. Uno dei dati più evidenti emersi dallo studio è lo straordinario volume di visite dei siti porno se confrontato con quello dei più noti e utilizzati siti di ecommerce o di streaming.
I due siti di contenuti pornografici più famosi e visitati al mondo, secondo i dati diffusi da Fasthosts, sono Xvideos e Pornhub. Il primo ha un traffico medio di 3,14 mila miliardi di visitatori al mese, poco più di Pornhub, che si ferma a 2,85. Il più famoso sito di ecommerce negli Stati Uniti e in Europa, Amazon, ha un traffico mensile medio di 2,29 mila miliardi di visitatori. Netflix, il più utilizzato servizio di streaming di film e serie tv, non va oltre 2,21 mila miliardi di visitatori al mese.
I dati della ricerca aiutano a farsi un’idea dei numeri dell’industria pornografica su Internet. In termini assoluti i siti porno sono ben lontani da essere i più visitati al mondo. Ciononostante i volumi impressionano rispetto a quelli di servizi ormai consolidati e redditizi come Netflix.
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I siti porno rispetto ai più visitati al mondo
Secondo l’analisi di Fasthosts tra i dieci siti più visitati in assoluto ci sono prevalentemente motori di ricerca e social network. Il primo sito più visitato al mondo è Google, con circa 78,55 mila miliardi di visitatori al mese. È più del doppio rispetto a qualsiasi altro sito Internet. Segue YouTube con 29,27 mila miliardi di visitatori al mese e Facebook con 23,5.
L’analisi di Fasthosts prendeva in esame il traffico web effettuato tra ottobre 2019 e marzo 2020. A giudicare da alcuni rapporti diffusi recentemente dal sito Pornhub è lecito aspettarsi che i volumi riferiti ai siti porno siano ulteriormente cresciuti. Il famoso sito di contenuti per adulti segnalava un aumento del traffico un po’ dappertutto durante i periodi di lockdown decisi da molti governi.