L’ombra del calcioscommesse torna ad aleggiare sul mondo pallonaro italiano. La Procura di Roma indaga su una partita di Serie C, interrotta anzitempo per infortunio dell’arbitro.
La Procura di Roma sta indagando su una gara di Serie C che è stata disputata lo scorso gennaio. Stavolta, però, sotto la lente di ingrandimento non ci sarebbero giocatori o dirigenti (o perlomeno, ancora non sembrano esserci) bensì un arbitro. Si tratta di una gara non particolarmente di cartello ma sulla quale erano circolati dei grossi flussi di scommesse. Somme importanti che già erano finite nell’indagine della Procura. A far saltare il banco, però, il risultato che stava maturando, differente da quello “previsto” dalle giocate degli scommettitori. L’arbitro, quindi, avrebbe accusato un infortunio, portando alla sospensione della gara evitando così la perdita delle grosse cifre scommesse da parte degli scommettitori stessi. In Serie C, in assenza di quarto uomo, in caso di ko del direttore di gara si procede alla sospensione della gara.
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Un brusco risveglio quindi per il nostro calcio e per tutto il movimento calcistico italiano. Le indagini sono tuttora in corso di svolgimento sebbene per ora non ci siano formalmente indagati. Il fatto è accaduto lo scorso gennaio, prima ancora della sospensione dei campionati per i noti fatti legati al Coronavirus.
La Procura Federale sta indagando sull’arbitro in questione e, stando alle prime ricostruzioni, avrebbe una serie di “anomalie” nel suo curriculum da direttore di gara. Si parla di un gran numero di espulsioni, molti calci di rigore – spesso due a partita e combinati con il cartellino rosso. Solo sospetti per ora, ma che potrebbero diventare qualcosa di più.
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