Compagnia aerea dice stop alle mascherine: il motivo

Gli assistenti di volo di una compagnia aerea indonesiana useranno soluzioni alternative, accogliendo i reclami dei passeggeri.

A causa dell’emergenza Covid-19 le compagnie aeree di tutto il mondo hanno dovuto cancellare moltissimi voli nella prima parte del 2020. Alcune hanno completamente smesso di lavorare, e quelle che non hanno sospeso del tutto i voli hanno comunque ridotto di molto il traffico abituale. Le misure di sicurezza introdotte da gran parte dei paesi del mondo prevedono oggi l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale per tutto il personale oltre che per i passeggeri.

In Indonesia una compagnia aerea, la Garuda, ha ripreso i voli il 7 maggio scorso adottando le misure previste per il contenimento dei rischi di nuovi contagi. Negli ultimi giorni è tuttavia emersa la volontà dell’azienda di sospendere l’utilizzo delle mascherine chirurgiche da parte degli assistenti di volo. La decisione segue una serie di lamentele provenienti dai passeggeri che hanno ripreso ormai da tempo a prendere l’aereo.

Secondo il protocollo diramato alle compagnie aeree dal Ministero dei Trasporti tutti gli assistenti di volo devono indossare i guanti e la mascherina. Le obiezioni avanzate dai passeggeri e riferite da Garuda è che in questo modo i voli sono diventati molto meno “ospitali”. In particolare i passeggeri si sono lamentati del fatto di non riuscire a vedere il volto degli assistenti e non potere quindi ricevere rassicurazioni dai consueti sorrisi.

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Gli assistenti sorridono, dietro le mascherine

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(Getty Images)

Il CEO di Garuda, Irfan Setiaputra, ha spiegato le ragioni della scelta dell’azienda. “Molti clienti si sono lamentati degli assistenti di volo che indossano le maschere, perché così i passeggeri non possono vedere se stanno ridendo o se sono preoccupati”, ha detto Irfan Setiaputra. La soluzione alternativa che l’azienda sta valutando è quella di dotare gli assistenti di volo di protezioni in plastica trasparenti al posto delle mascherine.

“In questo modo le interazioni sarebbero ancora possibili, per quanto minime, e tutti si sentirebbero più a loro agio”, sostiene Setiaputra.

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