Riapertura scuola a settembre: non ci sarà misurazione della temperatura all’ingresso degli istituti. “Dovranno farlo a casa”, dice la ministra Azzolina
Il governo e gli enti locali sono a lavoro per la riapertura della scuola a settembre, in presenza ma soprattutto in sicurezza sia per il personale sia per gli studenti e le famiglie. Ma non ci sarà la misurazione della temperatura all’ingresso degli istituti. Secondo la ministra dell’istruzione Lucia Azzolina le famiglia dovranno farlo a casa, prima che i ragazzi vadano a scuola. “Le famiglie responsabilizzate misureranno la temperatura ai propri figli e se avranno 37.5 non potranno essere portati a scuola”, ha detto al tg di TV2000.
Ma la scuola riaperta in presenza non significa mettere in archivio la didattica a distanza: dove lo chiederanno le scuola, è prevista per la secondaria, dunque con gli studenti più grandi dai quattordici ai diciotto anni.
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Se il rispetto che gli alunni abbiano la giusta temperatura è un aspetto affidato alla responsabilità dei genitori, per il resto le istituzioni non vogliono lasciare nulla al caso.
Il metro di distanza tra uno studente e l’altro dovrà essere rispettato e si sta lavorando in tal senso anche per cambiare l’arredo con l’acquisto di banchi singoli. La Azzolini ha dichiarato che sarà il commissario dell’emergenza Arcuri a gestire il bando sia per i banchi sia per i test sierologici per il personale scolastico che farà richiesta.
Cambiamenti dell’arredo significa eventuali problemi di spazi e pertanto non è escluso che si possano utilizzare quelli dismessi dove non dovessero bastare gli spazi all’interno degli istituti.
I test per il personale potrebbero tenersi a partire dal 1 settembre, data prevista per il rientro a lavoro.
Secondo il ministro della Salute Roberto Speranza, senza la riapertura delle scuola non potremmo dire di essere davvero usciti dal lockdown, ha dichiarato martedì al Senato.
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