Onu, la Terra non “cresce”: il numero degli abitanti entro il 2100

L’Onu torna a palare. Non sono, però, frasi allegre: la terrà, entro il 2100, perderà ben 2 miliardi di persone a differenza delle proiezioni stimate.

Torna a parlare l’Onu e non sono per niente parole allegre. L’Organizzazione delle Nazioni Unite entra a “gamba tesa” su un tema scottante, che ci riguarda da vicino, tutti, nessuno escluso. Parliamo del potenziale numero degli abitanti sulla terra entro il 2100. Una stima di alcuni esperti del settore, stipulata proprio negli ultimi tempi, aveva proiettato un numero compreso tra i 10 e gli 11 miliardi di persone. Oggi si cambia. Aprite bene gli occhi: 8.8 miliardi di persone, quasi due in meno da quelli poc’anzi detti e previsti. Un numero che fa scorrere i brividi su tutta la pelle del nostro corpo. I due fattori alla base dello studio uscito oggi, 15 luglio 2020, sono: l’invecchiamento della popolazione ma, soprattutto, il declino del tasso di fertilità. Due fattori importanti, correlati ad altri aspetti.

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Onu, ecco i paesi interessati alle recenti dichiarazioni

onu protesta new york
Protesta degli attivisti di New York contro lo sfruttamento del pianeta terra (Getty Images)

Secondo un esperto e preparato team di ricercatori, indicati dal prestigioso giornale scientifico The Lancent, entro la fine del secolo, 183 dei 195 Paesi del mondo, avendo probabilmente chiuso le loro frontiere ai flussi migratori, non riusciranno a mantenere il loro livello attuale di popolazione. Più di 20 Paesi, tra cui l’Italia, vedranno le loro popolazioni dimezzarsi bruscamente. Altri Paesi interessati a questa situazione non troppo idilliaca e che aprirà altri scenari su cui dibattere sono: Spagna, Portogallo e Polonia. Spostandoci poi più verso l’Asia troviamo: Giappone, Corea del Sud e Thailandia. Discorso inverso per l’Africa che, potrebbe essere l’unico continente in “crescita”.

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