Le “Due Americhe” in netta difficoltà: la prima settimana di luglio, in ambito coronavirus, non si conclude affatto bene. Continuano a salire i contagi.
Non sembra, ma la prima parte dell’anno è già stata “salutata”. Un “primo tempo” finito in fretta, ma da sempre accompagnato dal coronavirus. Primo tempo amaro, pieno di morti in tutti il mondo, che ha lasciato tutti col fiato sospeso e con le lacrime agli occhi per la situazione di catastrofe avvenuta quasi in ogni angolo del globo, se non in tutto. Un pandemia che continua, però, a causare morti. L’avanzata del Covid-19 è devastante soprattutto nelle “Due Americhe”: con Brasile e Usa a trainare le file.
Partiamo dall’America Latina. Il Brasile ormai (ricordando il test, risultato poi positivo ,effettuato dal presidente Bolsonaro) tiene banco da diverse settimane. Una situazione fuori controllo. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 45 mila contagi e 1.214 decessi. Numeri da guerra. A comunicare il tutto è stato il Consiglio nazionale dei segretari sanitari (Conass) in collaborazione con il ministero della Sanità. Il totale dei casi di Covid-19 nel Paese è salito a 1.800.827, mentre il numero complessivo delle vittime, sempre dallo scoppio della pandemia, ha raggiunto quota 70.398.
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Se in Brasile le cose non girano per il verso giusto, non si può dire, purtroppo, il contrario per la situazione Usa. Sempre nelle ultime 24 ore, secondo il preciso e accurato lavoro della Johns Hopkins University, i casi registrati equivalgono a quota 63.643, sfiorando così altri record negativi. Gli Stati Uniti d’America sono in netta crisi emergenziale, anche se qualcuno, dall’alto, cerca sempre di minimizzare le cose. Grazie agli ultimi dati forniti il numero complessivo dei contagiati è salito a quota 3.181.846, mentre le vittime oltre 134 mila.
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