Diritti tv, la Lega Serie A valuterà lunedì prossimo se sospendere da subito il contratto con Sky.
Nei mesi scorsi la lunga interruzione del campionato di calcio per l’emergenza epidemiologica nazionale ha generato scenari inediti e complessi su più livelli. Ritardi e rallentamenti nei pagamenti delle somme dovute dalle pay tv alla Lega Serie A per la trasmissione delle partite hanno causato attriti e contrasti interni di difficile soluzione. Negli ultimi giorni si è molto rafforzata l’ipotesi alquanto clamorosa di un’interruzione del contratto di licenza dei diritti tv a Sky.
Il nodo della questione sarebbe il pagamento dell’ultima rata dovuta da Sky e non ancora saldata per i diritti della stagione 2019-2020. Lunedì scorso il Tribunale Civile di Milano ha emesso un decreto ingiuntivo nei confronti di Sky accogliendo la richiesta della Lega Serie A. La somma dovuta è di 131 milioni di euro, riferiscono i principali quotidiani sportivi, e Sky ha di fatto 40 giorni per effettuare il pagamento o contestare il decreto e avviare una causa legale.
Nel frattempo la situazione all’interno della Lega, secondo fonti citate dai giornali sportivi, sarebbe piuttosto agitata. Per lunedì 13 luglio è convocata un’assemblea d’urgenza in cui la maggioranza delle squadre di Serie A potrebbe votare per una decisione clamorosa e dagli effetti dirompenti.
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I presidenti di alcune squadre di calcio della Lega Serie A sarebbero inclini all’ipotesi dell’interruzione immediata della trasmissione delle partite in diretta su Sky. Uno dei punti all’ordine del giorno dell’assemblea di lunedì 13 luglio cita esplicitamente la “sospensione dell’esecuzione del contratto di licenza dei diritti televisivi”. La situazione di Sky, da questo punto di vista, sarebbe diversa da quella di Img e Dazn, altri licenziatari della Serie A.
Dazn e Img avevano accettato una dilazione di pagamento versando una rata a fine giugno e impegnandosi a versare il rimanente entro il 20 luglio. Sky avrebbe invece finora versato somme sufficienti a “coprire” l’83 per cento delle partite. Resterebbero fuori tutte quelle in programma dal 13 luglio a fine campionato, appunto.
Per arrivare a un clamoroso oscuramento del segnale servirebbero in assemblea 14 voti favorevoli su 20. Secondo la Gazzetta dello Sport il presidente del Napoli De Laurentiis sarebbe eventualmente pronto a spegnere il segnale anche come scelta autonoma.