Il bonus vacanze sembra non piacere proprio a nessuno. Poche le strutture aderenti e poche anche le richieste. Tanti i dubbi sull’efficacia della misura.
Il bonus vacanze non sta riscuotendo grandi successi. La misura messa a punto dal Governo per risollevare le sorti del settore turistico sembra non piacere agli operatori del settore; cosa ancora più strana, anche i cittadini non sembrano molto attratti dalla misura. Al momento ad aderire sembra essere un albergo su due, poi ci sono anche i campeggi, gli agriturismi e i b&b. Nonostante siamo già a stagione inoltrata, il 15% delle strutture alberghiere ed extralberghiere è ancora chiuso, stando a quanto riportato da un’indagine realizzata da Unioncamere e Insart relativa agli effetti dell’emergenza da Coronavirus sul settore turistico. Il motivo di questa chiusura prolungata sarebbe da riscontrare negli elevati costi di adeguamento che vengono imposti dalle linee guida del Comitato Tecnico Scientifico ma anche nello scarso numero di prenotazioni.
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Bonus vacanze: lavoratori a rischio, strutture chiuse e niente prenotazioni. Turismo in ginocchio
La situazione non va meglio sotto il profilo occupazionale, la quasi totalità delle strutture infatti ritiene di dover fare un taglio al personale sia fisso che stagionale rispetto allo scorso anno.
Ad aderire al bonus invece al momento sono in pochi, il 30,8% delle strutture non lo accetta, ma il 57,6% dichiara di non aver ricevuto alcuna prenotazione con questa modalità.
A quanto pare poi sarebbe più difficile usufruire dello sconto al Sud Italia, a causa delle poche strutture aderenti all’iniziativa. Va meglio nel Centro Nord, secondo l’indagine riportata dal Messaggero. Ma la richiesta dei cittadini è in drastico calo rispetto al primo giorno in cui la misura sembrava essere stata accolta con entusiasmo.
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