Pedofilia: maxi blitz della polizia postale che sequestra immagini pedopornografiche di minori in 15 regioni italiane. Tra le vittime anche dei neonati.
Un massiccio intervento della Polizia postale in 15 regioni del Paese ha portato all’arresto di numerosi pedofili. Oggetto della retata numerosissime foto di minori, tra i quali anche dei neonati, che erano state condivise su una nota piattaforma di messaggistica online. Gli arresti sono avvenuti in tutta Italia, l’accusa di detenzione, diffusione, e in alcuni casi di produzione di materiale pedopornografico. Una delle più grandi e complesse operazioni di Polizia postale degli ultimi anni, che ha coinvolto 200 gli investigatori del Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online e del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino.
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Le foto scambiate via cellulare con una famosa app
I pedofili si scambiavano foto di minori e in alcuni casi anche di neonati, molti dei quali ritratti mentre subivano atti di abuso. La polizia postale è riuscita a rintracciare gran parte dei responsabili, risalendo dal nickname utilizzato sulla piattaforma alla vera identità delle persone. Molto del materiale sequestrato, secondo quanto si apprende dagli inquirenti, ha origine da contesti familiari. Come se non bastasse il già di per se inquietante fatto, alcune foto e video al vaglio degli inquirenti ritraggono anche animali vittime di atti di sadismo e violenza.
Pedofilia, Telegram; l’app controversa
È presumibile che la condivisione di questo materiale sia avvenuto su Telegram. La famosa app di messaggistica viene tristemente utilizzata per la circolazione di materiale di questo tipo, in alcuni casi usata anche per il revenge porn. Negli scorsi mesi furono chiusi numerosi canali per questo motivo. La chat russa è stata ideata dai fratelli Pavel e Nikolaj Durov.
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