Voucher per voli o vacanze saltate causa Coronavirus: lo permettono la legislazione italiana, ma l’Unione Europa dice che è illegale
Voucher per voli o vacanze saltate causa Coronavirus: le compagnie aeree o di navigazione possono ricorrere a questo strumento perché i viaggi non sono stati garantiti a causa dell’epidemia del Covid-19. Ma secondo l’Unione Europea, non è così. L’Italia così è accusata di non aver rispettato i diritti del passeggero adottando queste misure, rendendo legale l’emissione del voucher. La stessa sorte tocca alla Grecia che ha adottato misure uguali all’Italia. I due paesi hanno quindi ricevuto una lettera di costituzione in mora che secondo il diritto europeo è il primo passo verso la procedura d’infrazione di Roma e Atene. Ore i due paesi hanno due mesi di tempo per rispondere a questo primo segnale da parte di Bruxelles. “L’Italia ha preso misure che non rispettano le regole europee sui viaggi in bus e pullman e sui diritti dei passeggeri ferroviari”, si legge nella lettera della Commissione Europea.
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L’Italia è ora osservato particolare a causa dei voucher in sostituzione dei voli. Ma c’è anche un’altra procedura che riguarda dieci Stati europei che riguarda la violazione dei consumatori sulle norme “tutto compreso” che consentono ai tour operator di emettere i voucher al posto dei rimborsi.
Oltre all’Italia Bruxelles ha messo sotto osservazione Repubblica ceca, Cipro, Grecia, Francia, Croazia, Lituania, Polonia, Portogallo e Slovacchia.
Il voucher, secondo l’idea della Commissione Europea, deve essere una scelta facoltativa del viaggiatore che ha dovuto rinunciare al partire a causa di forze maggiori, come nel caso della pandemia. Già da qualche anno le associazioni di consumatori chiedono provvedimenti che possano dare maggiori tutele ai viaggiatori.
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