Il periodo del lockdown passato troppo tempo davanti al pc ha causato una trombosi a un giovane inglese. Il ragazzo godeva di buona salute, stroncato da un coagulo di sangue al cervello.
Incredibile ma tristemente vero quello che è successo in Gran Bretagna. Un ragazzo di 24 anni, che fino al periodo del lockdown era un allenatore di calcio (prima di essere licenziato), è morto stroncato da una trombosi. Ad inquietare ancor di più il fatto che il coagulo di sangue alla testa che gli è stato fatale è stato provocato da una vita fin troppo sedentaria. Durante la quarantena, infatti, il giovane passava molte ore (troppo ore) a giocare al pc. La poca attività fisica gli è costata la vita.
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La trombosi viene associata solitamente agli anziani e a chi soffre di particolari patologie, non a una persona giovane e in forma come era Fabian O’Neill, il giovane ragazzo che fino al periodo della quarantena era uno sportivo e allenatore di calcio. La sedentarietà improvvisa dovuta alla quarantena però lo ha portato a trascurare l’attività fisica, causando la trombosi fatale.
Un fatto tanto estremo quanto tragico, che ci ricorda quanto sia importante dedicare quotidianamente qualche minuto all’attività fisica, anche per chi svolge lavori troppo sedentari. “Questo maledetto lockdown. Dopo essere stato licenziato, si era rifugiato nel suo mondo di gioco. Catturato in un mondo virtuale è diventato meno attivo“, ha confessato il padre della giovane vittima inglese.
Il genitore ha spiegato come il figlio giocasse sessioni di 6/7 ore, con pause brevissime. Il ragazzo aveva anche messo su peso, condizione che sicuramente ha favorito la trombosi fatale.
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