Una banda di criminali, venditori di “morte certa” come lo è l’eroina, è stata arresta a Brescia, per spaccio e detenzione di eroina stessa.
Un’autentica banda di criminali, consegnata nelle mani della giustizia. Nella regione lombarda ben venti persone sono state arrestate dai carabinieri del Comando Provinciale di Brescia. Un arresto che vede il coinvolgimento nello spaccio e nella detenzione di eroina dalle persone poc’anzi citate. La droga “invisibile” che ogni tanto, purtroppo spesso, torna a bussare alle porte della nostra società “sviluppata”. Un’operazione, che suona come missione (per tempi e danni della droga stessa), nominata “Lucignolo” e seguita dal lontano 2018, quando un uomo di 48 anni perse la vita a Braone, un comune della Val Camonica, di appena 695 abitanti, della provincia di Brescia. Un’altra morte nel 2019, sempre a causa dell’eroina, accelerò le indagini, ad oggi concluse con l’arresto della banda e con la ricostruzione dai parte dei carabinieri dell’intera filiera del traffico di stupefacenti destinato al territorio della Val Camonica, luogo d’Italia con più di 120.000 abitanti.
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È tornata sul “mercato” e porta con sé morti a volte “invisibili”, per l’effetto e i danni che arreca ad un essere umano. Parliamo di una delle droghe più letali: l’eroina. Droga che sembra essere tornata di “moda” anche tra i più i giovani. A niente sembra essere servito uno dei più sconcertanti libri sull’eroina pubblicato anni addietro: “Noi, i ragazzi dello Zoo di di Berlino”, con milioni di copie vendute in tutto il mondo. Un racconto disarmante, che narra gli effetti, i danni e la morte che porta con sé l’uso dell’eroina, soprattutto nei giovanissimi. Una piaga che, quando meno la si aspetta, torna a far rumore, tanto, troppo. Un rumore che porta dritti al silenzio del tunnel della morte.
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