La tassa sui conti correnti non dà scampo: a giugno l’imposta di bollo colpirà tutti gli italiani. Come funziona e quanto influirà
La pandemia, il periodo di crisi economica e la situazione difficile per gli italiani. La tassa sui conti correnti però non ha pietà tantomeno proroghe, come capitato ad altre imposte governative. Una brutta notizia per gli italiani che al 30 giugno si vedranno prelevare dai propri conti l’imposta di bollo di 34,20 euro per le persone fisiche; per gli altri soggetti giuridici, invece, si tratta di 100 euro. I correntisti che hanno una rendicotazione trimestrale del proprio conto, pagheranno solo un quarto dell’imposta, poco più di 8,50 euro considerato come questa sia rateizzata.
La tassa è un’imposta fissa e di fatto non muta; si attiva solo per possedere un conto corrente e si applica anche ai libretti postali e bancari di risparmio. Il prelievo è automatico direttamente sul conto.
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Tassa sui conti correnti: gli esenti
Vi sono però anche gli esenti, coloro che non dovranno pagare la suddetta. Si tratta di coloro che sul conto hanno una gicenza inferiore ai 5mila euro e chi ha un Isee che non superi i 7.500 euro l’anno. La tassa, poi, non si applica alle carte prepagate, come SisalPay o Pay Pal, nonostante queste abbiano un Iban.
La giacenza media viene calcolata cumulativamente tra i conti ed i libretti in possesso all’interno dello stesso istituto creditizio. In pratica chi ha due o più conti nella stessa banca (ma vale anche un conto corrente ed un libretto), le somme depositate sugli stessi, saranno sommate e, in caso di sforamento, si applicherà la tassa.