Nuova bufera si abbatte sulle forze dell’ordine statunitensi. In Arizona la polizia ferma e uccide un ispanico. Diceva “Non posso respirare”.
“Non posso respirare“, le stesse parole con le quali già un mese fa George Floyd implorava gli agenti che lo avevano fermato ad allentare la morsa su di lui, ormai steso a terra e inerme. La stessa scena è avvenuta anche in Arizona (a Tucson), dove tre poliziotti hanno bloccato un ispanico tenendolo sdraiato per oltre 10 minuti e bloccandogli il respiro. Un nuovo video testimonia la brutalità dell’intervento, che ha portato alla morte di Carlos Ingram Lopez, 27 anni. Il fatto sarebbe accaduto prima della morte di Floyd.
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Inseguimento e uccisione: c’è il video
His name was Carlos “Adrian” Ingram Lopez. He was a father, a fiancé, a son, a cousin…Adrian was loved deeply by his family. His family asked that we share this photo with the public. They want you to hold it in your mind when you say his name. #AdrianLopezsLifeMatters pic.twitter.com/q4sNat7kLw
— BLM-Tucson (@TucsonBlm) June 24, 2020
Un avvenimento precedente la morte di George Floyd. Il video, emerso nelle ultime ore, testimonia l’accaduto di quasi due mesi fa e tenuto “nascosto” fino a oggi. Nel filmato si vedrebbero gli agenti inseguire l’uomo dentro una casa e, dopo averlo ammanettato, tenerlo fermo in terra per 12 minuti. Lopez chiedeva dell’acqua e mormorava “non posso respirare” (proprio come Floyd), prima di morire. Secondo l’autopsia la morte sarebbe sopraggiunta sia per il soffocamento dato dalla posizione a terra, sia per gli effetti di cocaina di cui Carlos Lopez avrebbe fatto uso. L’ispanico era stato segnalato alle forze dell’ordine in quanto senza vestiti e sembrava agire in modo irregolare, tentando di nascondersi dietro una macchina in un garage prima di essere bloccato.
Subito dopo la diffusione del video i tre agenti coinvolti hanno presentato le loro dimissioni, mentre il capo della polizia Chris Magnus ha rassegnato le sue dopo la pubblicazione del video.
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