Per il fallimento del Parma sono stati chiesi sei anni di carcere a Tommaso Ghirardi e Pietro Leonardi: i reati contestati e la data della sentenza
Bancarotta fraudolenta: è questo uno dei reati contestati a Tommasi Ghirardi e Pietro Leonardi, rispettivamente ex presidente e amministratore delegato del Parma. Per loro il pubblico ministero Paolo Dal Monte ha chiesto sei anni di carcere. La richiesta è arrivato nell’ambito del procedimento in corso per il fallimento del Parma FC, avvenuto il 13 marzo 2015. La vicenda è quella della crisi del club emiliano con le quote della società che passarono prima a Rezart Taci e poi a Giampietro Manenti. Una crisi che portò al fallimento del club e alla ripartenza della squadra dalla Serie D.
Il pubblico ministero ha chiesto sei anni di reclusione sia per Ghirardi che per Leonardi, ma non solo: sono tredici gli imputati per i quali sono state avanzante richieste minori, tra amministratori e sindaci che hanno agito durante quel buio periodo della società gialloblu. Per questi ultimi, che hanno chiesto il rito abbreviato, le richieste vanno da un anno e dieci mesi a 4 anni e 6 mesi. Si attende ora la sentenza che dovrebbe arrivare entro fine luglio.
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Fallimento Parma, dal crack alla risalita
La storia del fallimento del Parma calcio è emblematica ed ha spinto anche la Figc ad intervenire per rendere più severi i paletti per l’acquisto delle società professionistiche. Questo perché i mesi di agonia del club ducale furono davvero duri da sopportare per l’intero movimento calcistico. Un balletto indegno tra stipendi mancati, promesse mirabolanti e personaggi usciti dal nulla e tornati in breve tempo nell’anonimato. Dalla scomparsa del club alla ripartenza con un’azionariato popolare guidato da vecchie glorie del Parma che ha iniziato la risalita culminata con il ritorno in Serie A. Ora il processo per chiudere in maniera definitiva, attribuendo tutte le responsabilità del caso, una pagina buia per Parma.
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