Coronavirus, in Germania oltre 1.300 contagiati nel mattatoio Toennies: chieste le dimissioni del proprietario

In Germania, nel mattatoio Toennies, continuano a salire il numero di contagiati da coronavirus: 1.300 nelle ultime ore.

Germania in ansia, panico e paura. Il coronavirus torna ad essere contagioso più che mai, arrivando a sfiorare e poi toccare numeri impressionanti. Anzitutto l’indice R0, il quale lascia il numero 1 prima della virgola e passa da 1,79 a 2,88, secondo i dati riportati dall’Istituto Robert Koch e riferiti da Sky News, in base ad una media stipulata sugli ultimi 4 giorni. L’allarme di questo nuovo focolaio, già evidenziato da BlogLive nei giorni scorsi, è legato al mattatoio Toennies. Focolaio che negli ultimi giorni è passato da poco più di 600 contagiati a 1300. Più del doppio. Un’espansione che sta mettendo a rischio le sorti di molte persone, fuori e dentro il mattatoio stesso. Basti pensare che nella sola giornata di domenica sono stati 300 i nuovi casi di Covid-19. Esattamente in un solo giorno. Numeri che, come detto poc’anzi, fanno schizzare la tensione alle stelle e aumentano il rischio di una probabile espansione del virus stesso.

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Coronavirus, in Germania chieste le dimissioni del proprietario dell’impianto

Coronavirus Germania
Test anti Covid-19 (Getty Images)

Il picco dei contagi ha portato a registrare un numero di positivi pari a 1.331 dipendenti su un totale di 6.139. Tantissimi, troppi e mal gestisti. Così è arrivata una massiccia ondata di proteste. Manifestanti che si sono scagliati contro la mal gestione della situazione e chiesto le dimissioni del proprietario dell’impianto, Clemens Toennies, il quale non ha ancora rilasciato nessuna intervista in merito alla vicenda che inizia a diventare un vero e proprio incubo. Incubo che però sembra venir percepito solo “dall’esterno”. Per ora, infatti, i media tedeschi parlano di una situazione sotto controllo, escludendo un possibile ed eventuale lockdown, vista la situazione circoscritta nello stesso mattatoio. Se questo potrebbe risultar vero, non è da escludere, com’è successo in molti casi nei mesi addietro, che i dipendenti, messi tutti in quarantena, possano aver contagiato familiari e amici, che, a loro volta, potrebbero aver dato vita ad una catena di contagi che già conosciamo.

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