Ben Godfrey, pilota della Superbike, muore in pista in un brutale incidente. Aveva solo 25 anni.
Muore in pista Ben Godfrey, pilota della Superbike, Il ragazzo, appena venticinquenne, è deceduto dopo un incidente nel corso dell’evento “No Limits Trackdays” svoltosi a Donington Park. A rilasciare la notizia è stato il team stesso per cui il ragazzo correva, ancora sconcertato e sotto shock per l’accaduto, affermando che durante la seconda sessione di gruppo avanzata, Ben si è andato ad impattare con un’altra moto: “si è scontrato con un’altra moto sull’approccio a Redgate ed è caduto dalla sua moto”. Una carriera spezzata dal destino. Se così possiamo continuare a chiamarlo quando si succedono questi tragici eventi nell’evento sportivo stesso, che dovrebbe rappresentare feste e non tragedie come queste riportate. Un’altra morte atroce, beffarda e ingiusta, che strappa la vita ad uno sportivo, ad un ragazzo giovane, che si spegne assieme ai suoi sogni.
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Ad intervenire immediatamente, su larga scala e a 360°, è stato, come detto poc’anzi, il team dello stesso Ben. Oltre ad annunciare la tragica morte ha dichiarato, da subito, che lo sportivo ha riportato lesioni profonde e gravissime. Tali condizioni sono state assistite subito dai medici in gara. Poco, però, hanno potuto fare. Ben Godfrey è deceduto dopo pochissimi minuti e si è spento per sempre. A fine di questo pazzo 2020 (per la situazione di pandemia che noi tutti conosciamo e continuiamo ad “abbracciare”) il giovane ragazzo doveva unirsi alla Ducati TiOptions Cup a Silverstone per il Team BGR. Addio Ben e buon viaggio ovunque tu sia.
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