Oggi è il giorno del solstizio d’estate, quello con più ore di luce, e Google lo ricorda a tutti con un doodle.
Il solstizio è l’evento astronomico che segna il giorno sulla Terra con più ore di luce o meno ore di luce in assoluto. A seconda del momento dell’anno in cui occorre prende il nome di solstizio d’estate o solstizio d’inverno. Sabato 20 giugno 2020, per la precisione alle 23:43, è il giorno in cui nell’emisfero boreale l’estate comincia anche sul piano strettamente astronomico dopo quello meteorologico.
Per consuetudine l’inizio delle stagioni coincide con un giorno intero dell’anno, sebbene l’evento astronomico a cui è legato sia in realtà un evento puntuale, un momento. Secondo il calendario meteorologico l’arco di tempo inteso come estate è per convenzione associato ai mesi più caldi dell’anno. L’estate meteorologica dura quindi dal 1° giugno al 31 agosto, ma è la scansione astronomica quella che presenta più riferimenti anche nella cultura popolare.
L’evento astronomico che segna invece l’inizio di primavera e autunno è l’equinozio. Soltanto in quei due momenti dell’anno solare, in linea di massima, la luce e il buio nell’arco della giornata durano lo stesso numero di ore. Da oggi in avanti, sabato 20 giugno, le giornate cominciano teoricamente ad “accorciarsi” di nuovo. È così che si dice per intendere l’avvicinamento progressivo all’equinozio d’autunno (martedì 22 settembre).
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L’alternanza delle quatto stagioni, come intuibile già dall’espressione “anno solare”, è legata al moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole. Quello della Terra sul suo asse determina invece l’alternanza tra giorno e notte. Il solstizio d’estate coincide con il momento in cui il piano dell’equatore celeste è alla distanza massima dall’eclittica, ossia la traiettoria apparente seguita dal Sole sopra la sfera celeste.
In sostanza l’inizio dell’estate nell’emisfero settentrionale (o boreale) coincide con il giorno di giugno in cui il Sole a mezzogiorno è alla sua altezza massima possibile sopra l’orizzonte. Nell’emisfero opposto, di conseguenza, in quel giorno il Sole a mezzogiorno raggiunge invece la sua altezza minima possibile sull’orizzonte.