Uscirà oggi dal carcere di Oristano Massimo Carminati, uno dei principali indagati nell’inchiesta Mafia Capitale. Quali sono le accuse a suo carico
Tornerà libero dopo 5 anni e 7 mesi di detenzione. Massimo Carminati lascerà oggi il carcere di Oristano dopo che il Tribunale della libertà ha accolto l’istanza di scarcerazione per scadenza dei termini di custodia cautelare. I giudici hanno detto sì alla richiesta presentata dai legali Cesare Placanica e Francesco Tagliaferri e rimesso in libertà uno dei principali indagati nell’inchiesta Mafia Capitale. Dopo tre istanze rigettate dalla Corte d’Appello, i legali di Carminati sono riusciti ad ottenere la scarcerazione.
Nel processo Mafia Capitale, Carminati è stato prosciolto dall’accusa di associazione mafiosa con una sentenza della Cassazione che ora porterà a rivedere anche la sentenza di appello che lo avevano condannato a 14 anni e 6 mesi. Per i giudici dell’alta Corte si è configurato il reato di associazione semplice e ora si attende la revisione anche della pena.
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Ma Mafia Capitale è soltanto l’ultimo dei procedimenti giudiziari che coinvolgono Massimo Carminati. Da decenni il nome dell’estremista di destra è noto alle forze dell’ordine, prima per le sue frequentazioni con il gruppo eversivo Nuclei Armati Rivoluzionari poi per le vicende legate alla banda della Magliana. Assolto dall’accusa di depistaggio per la strage della stazione ferroviaria di Bologna, così come per l’omicidio del giornalista di Mino Pecorelli. Ma per Carminati ci sono comunque diverse condanne: da quella a 3 anni e mezzo di reclusione per la rapina alla filiale della Chase Manhattan Bank del 27 novembre 1979 a quella per ricettazione dell’aprile 1981. Nel 2018 la condanna della corte d’Appello nel processo per Mafia Capitale che ora dovrà essere rivista alla luce della sentenza della Cassazione.
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